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"Con garbo e senso di ospitalità, Giuseppe Rosato fa entrare il lettore in una casa sobria ed elegante di dieci stanze, visitando le quali, tra il mobilio, si trovano i segni della presenza del suo abitatore: i temi e le figure che più gli stanno a cuore. Siano scale a forbice, partite ancora da giocare o che non si giocheranno mai più, eternità da spendere o già spese, parole in esubero, meteorologie fantastiche, uomini in frantumi, guerre perse o da perdere, viaggi da non viaggiare e perfino una metropolitana gallina, ignara di tutto, a spasso, un po' spaesata forse fra l'uscio semiaperto di una casa e il cancelletto del cortile." (Massimo Del Pizzo)